Mentre l’amico Mark se ne va a spasso in felpa per Wall Street generando angosciosi interrogativi in economisti, stilisti e monaci proverbializzati, sulla sua creatura ogni giorno si consumano atroci misfatti, veri e propri attacchi all’intelligenza ed alla sensibilità di noi utenti/consumatori. Per quei due marziani tra voi che non sapessero da cosa dipenda il valore di Facebook (100 miliardi di bei dollaroni) basti una sola parola: pubblicità. Ma non pubblicità qualunque. Pubblicità targettizzata (oddio), insomma filtrata sul vostro profilo utente. Così, se io ho un sacco di amici che tracannano vino e lo dichiarano apertamente, se ho messo un bel po’ di “mi piace” su pagine vinose e se le mie info (maschio quarantenne, laureato, impiegato) dicono che ho una certa potenziale capacità di spesa, vedrò in bella evidenza sulla colonna di destra inserzioni sponsorizzate da soggetti che mi considerano un consumatore per loro interessante. Per questo io ho soprattutto inserzioni di viaggi, enogastronomia e lingerie.
Negli ultimi tempi del meccanismo se ne sono accorti in parecchi anche da noi. Così sulla mia colonnina trovo sempre più inserzioni pertinenti ai miei interessi. Ora queste inserzioni hanno forma di “strilli” contenuti in una foto piccola (50 x 50 pixel) e da un brevissimo testo (15 battute circa). Notoriamente la sintesi è una brutta bestia da domare, e veicolare in poche parole un messaggio commerciale è materia delicata, complessa, che richiede non poco talento e professionalità. Richiede però anche una roba che si chiama cultura generale, merce non facilmente reperibile. Ultimamente, un po’ per diletto personale (ehm) un po’ per lavoro, mi sto annotando le inserzioni della mia pagina FB.
La mia preferita ad oggi è la campagna pubblicitaria di Pordenonewithlove: PWL è un’iniziativa istituzionale realizzata dalla Camera di Commercio di Pordenone con il supporto di Provincia, Regione ed altri enti locali. E’ di fatto il portale del turismo di città e provincia. In un’ottica evoluta di marketing territoriale PWL ha predisposto dei pacchetti, delle proposte di visita che dovrebbero attirare il turista. Certo non facile allestire un pacchetto per far apparire Casarsa della Delizia, San Vito al Tagliamento e Valvasone la destinazione del mio prossimo fine settimana. Ad ogni modo per riuscirci non si sono demoralizzati; i friulani sono tosti, non cedono facilmente alla prima difficoltà: “ci serve un testimonial d’eccezione” – si son detti tra loro in furlan. L’hanno trovato, purtroppo: Pier Paolo Pasolini.
“Scopri l’offerta vacanza a Casarsa: gusta l’ottimo vino nella terra che ispirò Pasolini!”Sorvolando sulle straordinarie proprietà ispiratrici dei vini casarnesi, mi soffermo in particolare sul testo della seconda inserzione per due passaggi che trovo
” Approfitta dell’offerta: 3gg alla scoperta di Casarsa, terra di vini e patria di Pasolini!”.
Ma forse questi sono argomenti pretestuosi, il fatto è che non mi libero del senso di disagio nel vedere utilizzata l’immagine di Pier Paolo Pasolini in un’inserzione pubblicitaria, anche se istituzionale, anche se di un territorio. Sarò ingenuo e falsamente ammantato di candore?
[Crediti | Immagini: Wikipedia, Facebook]
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